Questa tecnica è antichissima, la datazione delle tecniche legate al tessile sono molto difficili da effettuare poiché la maggior parte dei reperti si deteriora con i secoli. Sicuramente ha origine dalle reti dei pescatori che venivano riparate una volta a terra dagli strappi.
Da qui ha preso inizio la decorazione di queste reti applicando dei punti di ricamo, i più usati sono il #punto #tela ed il punto #rammendo, che abbinati creano dei bellissimi giochi di chiaro scuro, luci ed ombre.
Con il tempo si sono aggiunti poi altri punti decorativi che si possono riscontrare anche nei ricami su tessuti sfilati.
Questi lavori si trovano ben conservati negli arredi sacri poiché venivano conservati con grande cura.
E’ grazie inoltre all’arte sacra se molte di queste tecniche si sono tramandate e conservate nel tempo anche nei periodi più difficili della storia umana.
Nel video potete seguire le spiegazioni di come si esegue la rete di base.
Quando andiamo a creare un plastico che rappresenta un determinato periodo storico, una #battaglia o #dipingere un #esercito con molte #miniature sono necessarie parecchie ricerche.
Non possiamo limitarci infatti alla semplice analisi dei colori delle uniformi o all’inserimento di alcune bandiere.
In prima battuta bisogna studiare al storia di quel periodo e di quell’esercito.
Come è nato
In quale periodo
Chi lo comandava
Dove ha combattuto analisi del territorio ecc.
Perché il fatto è avvenuto
Poco per
volta nelle prossime puntate analizzeremo questi 5 punti.
Espana
Quindi studiando la storia del Reggimento di fanteria Espana n. 18, dobbiamo tener conto delle diverse unità .
Unità a cui è stata concessa questa denominazione.
Possiamo
trovare quattro diverse Unità a cui inizialmente daremo
i seguenti
nomi:
Reggimento di Spagna (veterano) Reggimento di
Spagna (Filippine)
Reggimento Spagna (gemello)
Reggimento Spagna (moderna)
Reggimento di fanteria Spagna (veterano)
Allora per trovare l’origine del reggimento, dobbiamo risalire fino al 1665 quando con regio decreto del 1 Aprile, si crea a Badajoz quello che viene chiamato “Tercio de Portugal”, il primo colonnello fu Il conte di Torres-Vedras.
Non sono trascorsi tre anni della sua esistenza, quando per sostentamento del Tercio, vennero usati fondi dalla città di Valladolid, e denominato nel 1668 come “Tercio de Provincial de Valladolid” .
Quindi fu dotato di uniformi verdi, e divenne noto nel 1691 come “Tercio provinciale dei vecchi verdi “.
Con le riforme della fanteria, nel 1707 il reggimento n. 18 si unì al “Reggimento di Cordova nº 3”, con il quale partecipa alla guerra di successione e infine nel 1718 acquisisce il nome di “Reggimento di Spagna nº 1 “.
Nel 1741 fu di stanza all’estero e prende il nome di “Reggimento di Spagna nº 17” e nel 1769, a Malaga, diviene “Reggimento di Spagna nº 16”.
In seguito nel 1809, nella Guerra d’Indipendenza, diviene il Reggimento of Spain No. 2 “, affiancando il reggimento n.1 e ricongiungendosi nel 1810 al reggimento ” Regiment of Spain No. 1″, con cui rimane fino al 1815, quando fu trasferito a Ronda e venne nuovamente rinominato in “Reggimento spagnolo n. 18 “.
Come ben sappiamo noi ricamatrici, merlettaie &co. il
tessuto non è eterno e questo è il motivo per cui non si può datare con certezza
l’origine dei punti di ricamo e dei vari pizzi. All’inizio erano sicuramente
dei punti informi o dei nodi che mani abili ed esperte hanno via via
perfezionato ed elaborato.
Tapisserie de Bayeux
ho incontrato per la prima volta la storia della Tapisserie di Bayeux nei miei libri di linguistica durante il corso universitario di Germanistica che comprende la lingua Tedesca ed Inglese. Chiaramente da appassionata ricamatrice me ne sono incuriosita ed ho cominciato a documentarmi. La tapisserie de Bayeux è uno dei reperti di ricamo più importanti nel mondo Germanico.
In effetti non è un arazzo. Si tratta
infatti di una tela ricamata, composta da moduli lunga circa 70 metri molto
importante per la storia dell’Inghilterra ma anche per noi ricamatrici. Realizzata
verso il 1077 commissionata da vescovo di Bayeux per la nuova cattedrale per
celebrare la vittoria nella battaglia di Hastings del 1066 del suo fratellastro
Guglielmo il conquistatore, duca di Normandia. Siamo quindi in pieno medioevo.
L’”arazzo” è stato ricamato a punto erba, punto catenella, e punto “spaccato” tipo punto erba dove il punto seguente divide in due il punto precedente, oltre ad un punto chiamato Bayeux punto di riempimento realizzato con punti lanciati sui quali veniva poi eseguita una seconda lavorazione.
questi punti erano quindi già largamente conosciuti ed in
uso fin da tempi antichissimi, non solo per i paramenti religiosi o regali, ma anche
per le decorazioni degli abiti che si notano inizialmente allo scollo.
Ma questo ricamo ha un’importanza notevole poiché descrive minuziosamente gli avvenimenti, gli abiti i cavalli le armature lasciandoci quindi un immenso valore storico da cui apprendere non solo sui punti ricamo ma anche la storia del periodo e lo svolgimento della battaglia.
Opus Anglicanum
Oltre a questo “arazzo” Un ulteriore tecnica molto amato nel
medioevo era L’Opus Anglicanum, i ricami inglesi erano conosciuti già verso la
metà del 600 d.C., ma giungono al loro apice nel XIII secolo con l’opus Anglicanum.
Questa è una tecnica
non un punto unico, ma un insieme di punti nei quali prevale quello che oggi
chiamiamo punto risparmiato e non ho potuto vedere di persona la Tapisserie di
Bayeux ma dalle descrizioni trovate on line potrebbe trattarsi del punto
spezzato che troviamo appunto su questa tela.
Invece che definire i contorni nell’Opus Anglicanum il punto
spezzato riempiva completamente i pieni delle figure. Questo punto si diffuse pure
in tutta l’Europa medievale, molto usato per gli abiti ed i paramenti d’altare,
abiti regali e borse porta sigilli.
Quindi I punti più comuni utilizzati per questa tecnica erano
il punto lanciato, il punto teso e il punto spaccato e punto cordoncino. Il
lavoro veniva eseguito principalmente nell’area di Londra e nei conventi
femminili, anche se erano comuni anche ricamatori uomini.
Ricamo Assisi
Anche il punto Assisi è una tecnica composta da punto croce
e punto scritto. Ricamo originario dell’Umbria a differenza dell’Opus Anglicanum
il ricamo d’assisi non riempie le figure ma riempie il fondo completamente a punto
croce mentre le figure sono contornate a punto scritto si riscontra in zona
Assis già nel 1300. Si esegue su tela molto regolare poiché il ricamo è
geometrico.
Infatti
il punto Assisi fa parte dei ricami a fili contati, le neofite lo so preferiscono
usare la tela Aida, ma per precisione storica si dovrebbe usare una tela di
lino molto regolare quindi con lo stesso numero di fili sia nella trama che
nell’ordito.
La tradizione vuole che sia eseguito su tela bianca o naturale con filati di cotone blu o marrone ruggine solo raramente in verde, giallo e rosso. I disegni antichi mostrano principalmente animali alati e animali mitologici alternati a disegni geometrici che ricordano fiori e ghirlande questa tecnica veniva utilizzata per adornare tovaglie, cuscini e molto altro.
Vi presenti alcuni lavori da me eseguiti con l’utilizzo di varie tecniche Ricamo, Tombolo, Decoupage, ricamo con nastri di seta vi auguro una buona visione e vi aspetto anche sulla pagina facebook https://www.facebook.com/swordsandlaces/ e
Come recuperare un tavolo da giardino rovinato. Quando l’ho eseguito non avevo ancora il sito e quindi non ho le foto dei vari passaggi, ma cercherò di essere chiara.
Il tavolino da giardino ormai logoro è stato trasformato in un bellissimo tavolo ed ora vi descrivo il procedimento effettuato.
Il progetto
Il
tavolino era molto rovinato dalle intemperie, l’ho quindi pulito sgrassato passato
con alcool e dopo averlo lasciato asciugare ho iniziato a riflettere sulla
decorazione da fare.
Il progetto
deve essere chiaro dall’inizio, quanto segue non è banale ma la base di
appoggio di tutti i lavori di qualsiasi natura, chi ha avuto “applicazioni
tecniche” alla scuola dell’obbligo si ricorderà bene di queste fasi altrimenti
eccole qui sotto:
-Ideazione:
avere chiaro quello che vogliamo eseguire e raggiungere come risultato finale
-Progettazione:
in questo caso un disegno con la posizione delle decorazioni e l’elenco di
tutto il materiale necessario.
-Esecuzione:
le due fasi precedenti vi avranno già aiutato a valutare i vari step della
lavorazione.
Esecuzione
Come primo Step l’ho carteggiato rendendolo poroso, ho
nuovamente passato il tavolino con l’alcool, se volete che il lavoro sia più
semplice potete poi utilizzare uno spray aggrappante per materiale plastico, ne
trovate di moltissimi tipi in commercio ed applicarlo secondo le istruzioni del
produttore.
Ora il passo successivo è stato preparare il colore di fondo che
nel mio caso è verdone, io ho utilizzato un colore acrilico anche qui ce ne
sono di moltissime marche, io ne uso più di una ed un buon colorificio saprà
darvi i consigli del prodotto migliore.
Dopodiché sono passata alla vernice specifica per craquelé, è
una vernice incolore che servirà a far screpolare il colore dello strato successivo
creando un effetto antico.
Quindi quando la vernice screpolante è stata quasi asciutta, come
anticipato ho steso il colore vaniglia, che io adoro, ed ho atteso il tempo
necessario affinché il tutto asciugasse.
Attenzione le crepe variano a seconda temperatura ambiente più è alta più ampie saranno le spaccature. In alcuni casi come in inverno io utilizzo il Phone per aumentarne la dimensione.
Inoltre un consiglio importantissimo, le pennellate dello
screpolante e del colore successivo vanno date sempre nella stessa direzione o
non si formeranno le crepe volute.
Poi una volta che la base sarà completamente asciutta si
posizionano i tovagliolini nella disposizione progettata fissandoli con la
vernice adatta, che può essere Lucida o opaca a seconda dei gusti. Dopo l’asciugatura
passo di solito un altro paio di mani ed il nostro tavolino è pronto per essere
messo nuovamente sul terrazzo.
eccoci nuovamente, lo so che vi ho trascurato, ma dovevo far partire il nuovo gruppo di Facebook, ci trovate infatti anche alla pagina www.facebook.com/swordsandlaces e
Questi due collegamenti saranno di grande interesse anche per le donne, mogli e compagne degli amanti di #miniature, vi aspetto numerosi.
Ora torniamo a lui Hermann von Hadamar.
Sia la miniatura che la basetta con erba sintetica sono state completamente dipinte ed eseguite a mano. La miniatura appartiene al gruppo della serie limitata di Swordsandlaces.com
Hermann
von Hadamar, vessillo blu con aquila bianca.
poiché Partecipò alla battaglia di Woeringen che ebbe luogo il 5 giugno del 1288. sarà ricordato nella storia della regione.
Come risultato del suo comportamento eroico dopo questa battaglia acquisito il titolo Nobilis Vir, che significa Noble Man.
La battaglia di Woeringen
La battaglie di Woeringen si tenne il 5 giugno 1288. Sul Fühlinger Heide vicino appunto a Woeringen località nei pressi di Colonia. All’incirca 10.000 uomini combatterono una sanguinosa battaglia nel tentativo di far a terminare la guerra di Limburgo, iniziata nel 1283 e che avrà termine solo l’anno successivo il 1289.
Questa
guerra fu combattuta per stabilire il diritto di successione al Ducato di
Limburgo a seguito della morte del duca Valerano IV di Limburgo morto senza eredi
maschi. La stessa figlia Ermengarda moglie
di Reginaldo I di Gheldria morì senza eredi e questo scatenò una corsa alla
successione da parte dei nipoti di Valerano
IV.
Hermann von Hadamar fu un cavaliere molto valoroso, nobile e coraggioso, combatté a fianco di Reginaldo I e riuscì a motivare i suoi compagni a combattere l’ingiustizia.
Si racconta
infatti che in una battaglia, fu coinvolto in una lotta contro almeno sette
avversari, e nonostante fosse stato gravemente ferito ne riuscì a sconfiggerne
altri quattro.
Dopo la
battaglia, nonostante fosse stata persa, venne considerato un eroe per il suo
valoroso comportamento, dimostrando quindi ai suoi compagni che la partita era
ancora aperta. A seguito di questa vittoria fu nominato Nobilis Vir.
Il nostro
gruppo si è fatto più sostanzioso e quindi iniziamo seriamente.
Allora spesso
mi è stato chiesto
Che cosa è un tombolo?
Molti lo
confondono infatti con il Tamburello chiamato così per la sua forma a cerchio
che ricorda appunto un piccolo tamburo ma che in effetti si chiama Telaio
rotondo.
Il tombolo a differenza del telaio
o “Tamburello” è un supporto non circolare ma prevalentemente
cilindrico, imbottito di crine sul quale vengono fissate con degli spilli le “cartine”
che sono i disegni del pizzo da realizzare.
Ve ne sono
di varie dimensioni e di molte forme. La differenza dipende dalla zona di
produzione del pizzo e spesso anche dal tipo di pizzo realizzato.
Ora mentre
il ricamo si effettua su stoffa, che viene appunto tenuta nei due cerchi del
Tamburello, il pizzo viene retto dagli spilli che vengono fissati sul cuscino
imbottito via via che la lavorazione avanza.
Origine del pizzo a tombolo
Ora l’origine sia del ricamo che del Pizzo a tombolo è antichissima e non se ne conoscono le date esatte, ma da quando l’essere umano ed in particolare la donna ha saputo tenere due fili tra le dita che fossero di corda di filo o di erba è stato capace di dare origine a tecniche sempre più eleganti e raffinate tra cui appunto il pizzo a tombolo.
I fuselli
sono in legno, ma in passato se ne usavano anche di metallo ed erano chiamati
Piombini.
In Inghilterra come pegno di fidanzamento l’uomo regalava alla futura moglie dei fuselli intagliati decorati con perline di vetro, sembra che persino il grande Shakespeare ne regalò alcuni alla moglie anche se i maligni dicono fosse stato costretto a sposarla con un matrimonio riparatore, lei era infatti incinta del loro primogenito. Questi fuselli si possono ancora osservare presso la loro casa museo.
Finalmente
“grazie al corona virus” credo di essere tra i pochi a dirlo, comunque ho avuto
il tempo necessario per iniziare a raccogliere alcuni dei miei lavori di arti minori.
Di proposito non uso la parola Pizzi, poiché non solo di pizzi si tratta, in effetti andrò a raccogliere pian piano una selezione di lavori di tecniche varie, dal Ricamo, al pizzo, decoupage, cartonaggio, e molto altro.
Per ora ho
impostato la galleria così che si possano ammirare questi lavori in una sezione
separata dalle miniature.
Sono certa che questo semplificherà notevolmente la ricerca di chi è interessato agli stemmi ricamati piuttosto che agli orecchini o ai bracchiali a tombolo ed un po’ meno alle miniature. http://www.swordsandlaces.com/laces-and-more-2/
Questo
non vi ricorda nulla?
In effetti si tratta di un particolare del lavoro da me eseguito su un tavolino da giardino completamente rovinato. Ma non voglio svelarvi tutto ora. Scriverò presto come è stato realizzato.
Chi avesse perso il primo post legato al ricamo lo trova al link di seguito, inoltre seguiranno spiegazioni delle tecniche usate nei post successivihttp://www.swordsandlaces.com/tavola-medievale/